Mangiare male. Molti sono i fattori che concorrono all’assunzione di uno stile alimentare sregolato. Alcuni fattori sono si natura psicosociale, altri di natura emotiva, altri ancora consistono in abitudini dannose che si sono instaurate nel corso di anni e che ora sembrano difficili da debellare. In realtà il rapporto con il cibo può essere modificato e reso più sano e libero dai condizionamenti. Questo è l’obiettivo di un percorso di Psicoeducazione Alimentare e Riabilitazione del Comportamento Alimentare chiamato PROTOCOLLO MB-EAT. Si tratta di un programma strutturato in 10 incontri individuali, in cui la persona ha la possibilità di apprendere un nuovo modo di nutrirsi, nel rispetto del proprio corpo. Grazie a specifiche tecniche mutuate dalla terapia cognitivo-comportamentale e grazie a pratiche di meditazione buddista tibetana è possibile costruire ed interiorizzare schemi nuovi attraverso i quali approcciarsi al cibo in maniera libera e consapevole. In questo modo viene ristabilita la naturale connessione tra comportamento alimentare ed i bisogni fisiologici del corpo legati alla fame. Numerosi studi e ricerche ne hanno dimostrato l’efficacia nel trattamento della fame emotiva e del Disturbo da alimentazione incontrollata (DAI).