L’autostima riguarda la concezione che l’individuo ha di se stesso: rappresenta quindi un processo di autovalutazione, reso possibile dalla capacità, tipica del genere umano, di essere consapevoli di se stessi.
Questa concezione di sé viene costruita sin dall’infanzia, quando risulta già essere presente un inizio di capacità di autoconsapevolezza.
Nella costruzione dell’autostima giocano un ruolo centrale le figure adulte che si occupano del bambino, poiché è proprio il modo in cui esse lo vedono che fornisce al bambino l’immagine di base su cui iniziare a costruire la concezione di se stesso.
Un altro fattore importante è il tipo di rapporto che si instaura tra adulto e bambino.
Ad esempio, un atteggiamento amorevole, benevolo e di supporto emotivo conduce il bambino a considerarsi come un essere degno di amore e a sviluppare un sentimento positivo e accettante nei confronti di se stesso.
Durante la crescita, esperienze relazionali positive con figure educative e di riferimento importanti come i genitori, i nonni, gli zii, gli insegnanti, la baby sitter ecc… possono contribuire ad aumentare e rendere più saldo il senso di fiducia che il bambino ha nei loro confronti e di riflesso anche nei confronti di se stesso.
Tutto questo ha un impatto significativo sul rapporto che il bambino ha con se stesso e sulla consapevolezza del proprio valore.
Numerosi studi nel campo dell’età evolutiva hanno dimostrato che la persona che è riuscita a sviluppare una buona autostima è in grado di compiere scelte positive per la propria vita, instaurare relazioni soddisfacenti e coltivare un buon rapporto con se stessa.
Nei momenti difficili o traumatici dispone di risorse interne che le consentono di mettere in campo strategie efficaci e positive.
Nelle situazioni in cui sono invece presenti problematiche dell’autostima, può essere utile dedicarsi ad un percorso di psicoterapia in modo da promuovere quei cambiamenti che rendono possibile un rapporto migliore con se stessi.