Nell’ambito della mia esperienza clinica ho potuto osservare come due siano i motivi che più frequentemente conducono le persone ad intraprendere un percorso di psicoterapia: la sperimentazione di un disagio emotivo, relazionale o di carattere esistenziale che influisce in maniera negativa sulla qualità della vita oppure un desiderio di approfondire la conoscenza di sè ed espandere l’autoconsapevolezza.
Naturalmente si tratta di due motivazioni che possono coesistere all’interno della stessa domanda.
La psicoterapia nella sua essenza più profonda è proprio uno strumento che promuove l’evoluzione personale: infatti ciò che può essere modificato non sono gli eventi esterni che causano sofferenza o risultano difficili da gestire, ma il modo in cui la persona affronta e si relaziona a tali eventi.
Mi piace considerare la psicoterapia come “uno strumento che genera strumenti”, un mezzo attraverso il quale si cerca di favorire lo sviluppo di risorse interne che consentono di far fronte alle difficoltà della vita nel modo più sano e funzionale possibile.
La psicoterapia è anche un’occasione per una nuova e più attenta lettura degli eventi di vita e delle dinamiche relazionali che la persona ha vissuto sino a quel momento, al fine di acquisire una visione più approfondita in merito ad aspetti significativi del passato.
In tal modo diventa più facile metabolizzare le esperienze negative che nei più svariati modi bloccano la crescita psicologica e limitano il senso di benessere dell’individuo di qualsiasi età.
L’Analisi Bioenergetica è una forma di psicoterapia ad orientamento olistico che guarda l’essere umano nella sua complessità ed interezza data dall’unione di mente, corpo ed emozioni.
Essa si caratterizza come una forma di intervento integrato, in quanto grazie a delle tecniche specializzate agisce contemporaneamente sul piano psicologico, emotivo e corporeo.
Obiettivo imprescindibile è il raggiungimento del benessere psicofisico ed emotivo.